Terapia familiare e di coppia

Terapia familiare e di coppia

Terapia familiare e di coppia

Secondo l'approccio sistemico - relazionale i sintomi e il disagio del singolo individuo sono il risultato di un intersecarsi complesso tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali più significative e capacità cognitive di autovalutazione della propria situazione.

La famiglia, intesa come il sistema di riferimento principale, in cui si forma la vita emotiva di una persona, è il primo contesto esperienziale all'interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte.

I conflitti che tendono a disgregare il “sistema famiglia” creano una tensione emotiva che di solito viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo; egli si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall'affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà di relazione, attirando l'attenzione su di sé.

Il sintomo ha quindi una doppia valenza: segnala alla famiglia l'esistenza di un disagio e, nello stesso tempo, rende innocuo il suo potere distruttivo, attirando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri.

La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sulle famiglie, operando su quattro livelli principali di osservazione:

  • La storia trigenerazionale della famiglia (nonni – genitori - figli).
  • L'organizzazione relazionale e comunicativa attuale della famiglia.
  • La funzione del sintomo del singolo individuo, inserita all’interno dell'equilibrio familiare.
  • La fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo del singolo.
Il ciclo vitale (ad esempio l’uscita del figlio da casa e formazione di un nuovo nucleo familiare, la perdita di un genitore, etc.), rappresenta una tappa delle varie fasi evolutive attraversate da un “sistema famiglia”; questi eventi costringono il sistema a riorganizzarsi e quindi ad evolvere verso nuovi assetti relazionali.

Questi modelli di relazione si tramandano grazie ai vincoli di filiazione e di alleanza che legano ciascuna generazione alla successiva; la coppia è il perno centrale del sistema trigenerazionale e il luogo nel quale si incontrano questi due assi, verticale e orizzontale.

Il vincolo di alleanza si stabilisce tra i membri di una coppia e si consolida grazie alla formazione di regole, che danno vita alla complicità di coppia e vanno ad allentare i vincoli di filiazione di ciascuno con le rispettive famiglie di origine, delimitando quindi un confine attorno alla coppia.

Il vincolo di filiazione invece assicura la trasmissione da una generazione all’altra dei valori affettivi e culturali; grazie a questo vincolo viene anche garantita la sopravvivenza delle persone dopo la morte fisica.

Il terapeuta familiare ha quindi in mente tutte le complesse interazioni del “sistema famiglia” e ha l’obiettivo di restituire all’individuo (e alla sua famiglia nel caso), la consapevolezza e le risorse per affrontare e svincolarsi dal dolore e difficoltà del momento, ma che hanno origini nel passato relazionale di ciascuno.